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Medienmitteilung
Eine Schweizerin unter den 10 nicht-bischöflichen europäischen Delegierten für die Weltsynode in Rom
An der Weltsynode, die diesen Oktober in Rom stattfindet, werden über 300 Personen teilnehmen: Bischöfe, aber auch - zum ersten Mal - Laien. Die Schweizerin Helena Jeppesen-Spuhler wurde als Vertreterin der Kirche in Europa ausgewählt.
Der von Papst Franziskus angestossene synodale Prozess hat in den Pfarreien und Bistümern begonnen und dann die Etappen auf nationaler und kontinentaler Ebene durchlaufen. Der Vatikan organisiert nun die Weltsynode in Rom, die unter dem Motto «Für eine synodale Kirche: Gemeinschaft, Teilhabe und Mission» steht.
Diese 16. Ordentliche Generalversammlung der Bischofssynode wird in zwei Phasen stattfinden: vom 4. bis 29. Oktober 2023 und dann erneut im Herbst 2024. Mehr als 300 Personen der römisch-katholischen Kirche, darunter eine Mehrheit von Bischöfen, werden sich in Rom versammeln.
Für die Weltsynode in Rom wurde eine wichtige Neuerung eingeführt: Zum ersten Mal werden Laien direkt an der synodalen Entscheidungsfindung beteiligt sein. Sie werden als reguläre Mitglieder an der Bischofssynode teilnehmen, sich an den Diskussionen beteiligen und somit auch stimmberechtigt sein. Unter diesen Personen werden mindestens 40 Frauen (Ordensfrauen und Laien) aus der ganzen Welt sein, darunter auch Helena Jeppesen-Spuhler, Mitarbeiterin von Fastenaktion. Sie ist eine der 10 europäischen Delegierten.
Helena Jeppesen-Spuhler: «Es ist wichtig für uns katholische Christinnen und Christen in der Schweiz, in der nächsten Phase des Rom-Prozesses im Oktober mit den Delegierten aus verschiedenen Ländern und Kontinenten in einen Dialog zu treten und zu erfahren, wie durch das Wirken des Heiligen Geistes bereits neue Formen der synodalen Beteiligung entwickelt wurden und noch weiterentwickelt werden können.»
Vatikanische Pressemitteilung<https://www.synod.va/en/news.html>
Pressemitteilung Fastenaktion<https://fastenaktion.ch/>
Pressemitteilung RKZ<https://www.rkz.ch/aktuell/>
Freiburg, den 7. Juli 2023
Medienkontakt
Julia Moreno, Leiterin SBK Kommunikationsstelle
julia.moreno(a)bischoefe.ch<mailto:julia.moreno@bischoefe.ch>, 026 510 15 15
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Comunicato stampa
Assemblea plenaria ordinaria della Conferenza dei vescovi svizzeri al Santuario mariano di Einsiedeln
Dal 5 al 7 giugno scorsi, i membri della Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS) si sono riuniti nell'Abbazia benedettina di Einsiedeln in occasione della 340a Assemblea ordinaria, ispirata dalla preghiera per affidare al Signore la tre giorni di lavori assembleari.
Incontro con i rappresentanti degli Ordini religiosi
La prima giornata è stata dedicata all'incontro con una trentina di rappresentanti della vita consacrata in Svizzera. Dopo la riunione con le delegate dell'Unione svizzera delle donne cattoliche e del Consiglio delle donne della CVS (settembre 2020), seguito dagli incontri con i delegati della RKZ (giugno 2021) e i responsabili delle associazioni, dei movimenti e della pastorale giovanile in Svizzera (dicembre 2022), i vescovi hanno così concluso il progetto « Insieme in cammino verso il rinnovamento della Chiesa », che la CVS aveva indetto ancor prima dell'apertura del Processo sinodale voluto da Papa Francesco nel 2021 e tutt'ora in corso.
Due riflessioni di fondo hanno fatto da filo conduttore all'incontro: quella d'apertura di suor Ariane Stocklin, vergine consacrata da anni attiva nella pastorale di strada a Zurigo intitolata « Dalla visione, alla decisione, alla vita concreta » e quella di F. Marc de Pothuau, abate Hauterive, dal titolo « La mia visione della vita religiosa oggi e il contributo che gli ordini religiosi possono dare al rinnovamento della Chiesa ». Nel suo intervento, Suor Ariane ha messo tra l'altro in evidenza come "vedere" e "sentire" correttamente siano delle attitudini fondamentali per ogni cristiano, che aprono la strada alle periferie della nostra società. Di riflesso, l'abate Marc ha approfondito la tematica delle comunità religiose che stanno pian piano scomparendo, sottolineando la bellezza della loro testimonianza e il grande valore della vita comunitaria per tutta la Chiesa e il mondo - un valore dettato in particolare dalla fedeltà negli anni. I partecipanti hanno proseguito la riflessione in vari workshops nei quali hanno avuto modo d'approfondire queste tematiche così come condividere le loro esperienze e i loro interrogativi sul futuro.
Il cordiale incontro è stato così un'occasione privilegiata per guardare insieme al presente e riflettere sull'avvenire, ma soprattutto per mettere in evidenza l'importanza della vita consacrata - in tutte le sue forme - nella Chiesa presente in Svizzera, nonché per rafforzare i legami e la collaborazione a livello nazionale.
La serie d'incontri con vari attori della vita della Chiesa cattolica in Svizzera confluisce ora nel Processo sinodale voluto da Papa Francesco per la Chiesa universale e già in corso sia a livello diocesano che nazionale.
Studio pilota
In vista della conferenza stampa del 12 settembre prossimo, nel corso della quale saranno presentati i risultati del « Progetto pilota sulla storia degli abusi sessuali nel contesto della Chiesa cattolica romana in Svizzera dalla metà del XXo secolo », i vescovi sottolineano che il loro impegno in questo importante ambito proseguirà senza indugi. La volontà dei membri della CVS di trattare prioritariamente il tema dell'abuso nella Chiesa, in tutte le sue forme, è infatti intatta. Accompagnati dal Dott. Stefan Loppacher, segretario esecutivo del Gruppo di esperti "Abusi sessuali nel contesto ecclesiale", i membri della CVS hanno in tal senso analizzato e approfondito le varie sfide legate allo studio in corso.
Collaborazione tra la CVS e il portale cattolico kath.ch
I vescovi e gli abati territoriali sono da tempo molto preoccupati per alcuni articoli pubblicati sul portale svizzero-tedesco kath.ch. Ancora recentemente, la serie d'articoli in merito ai dogmi concernenti la Vergine Maria o i contributi sulle diocesi di Coira e di Losanna, Ginevra e Friborgo sono da considerarsi molto problematici - e ciò sotto vari punti di vista.
Tali pubblicazioni feriscono i credenti, generando tra loro incomprensione e rabbia. Dato che lo Statuto quadro vigente deve essere in ogni modo adattato, i membri della Conferenza dei vescovi svizzeri stanno valutando se e in che misura abbia ancora senso mantenere il mandato conferito a questa piattaforma di comunicazione.
Novità dal Sinodo sulla sinodalità
Alcuni delegati del gruppo che aveva partecipato online alla Fase continentale del Sinodo europeo tenutasi nel febbraio scorso a Praga hanno sottoposto alla CVS alcuni suggerimenti in vista del Processo sinodale a livello elvetico. I vescovi hanno accolto con gratitudine tali idee, in particolare la richiesta d'indire una preghiera allo Spirito Santo per accompagnare i lavori sinodali come pure creare un segnalibro tematico da inserire nei libri di canto dell'assemblea. Inoltre, hanno suggerito che in tutte le diocesi, a partire dal 2025, i corsi di formazione continua abbiano come tema la sinodalità.
Il 14 giugno prossimo si terrà in Vaticano una conferenza stampa di presentazione del documento di lavoro (« Instrumentum laboris ») in vista del Sinodo dei Vescovi di ottobre. Helena Jeppesen-Spuhler parteciperà a questa conferenza quale rappresentante della Chiesa cattolica romana in Svizzera.
Incontro con una delegazione di Azione quaresimale
I vescovi hanno ricevuto alcuni membri del Consiglio di fondazione e della Direzione di Azione quaresimale. In quest'occasione hanno rammentato nuovamente che la campagna quaresimale promossa da Azione quaresimale e prescritta dalla CVS è esclusiva, vale a dire che non possono essere realizzate ulteriori campagne o raccolte fondi durante il tempo di Quaresima.
I membri della CVS condividono la preoccupazione di Azione quaresimale per le attuali discussioni in seno al Consiglio federale e in Parlamento in merito al finanziamento degli aiuti all'Ucraina a scapito dei fondi elargiti nell'ambito della cooperazione allo sviluppo. Pur sottolineando l'importanza degli aiuti offerti all'Ucraina, i vescovi si uniscono ad Azione quaresimale nel respingere l'idea di finanziarli a spese dei Paesi poveri in Africa, Asia e America Latina. Dopo tutto, l'aggressione russa contro l'Ucraina sta colpendo duramente anche i Paesi più poveri del mondo, dove la fame è di nuovo in aumento. Di conseguenza, Azione quaresimale e i vescovi raccomandano vivamente di finanziare gli aiuti all'Ucraina in altri modi, nonché di aumentare gli aiuti ai Paesi più poveri, invece di procedere a tagli in questo ambito.
Incontro con il Nunzio Apostolico
La CVS ha avuto l'onore di accogliere il Nunzio Apostolico in Svizzera, Mons. Martin Krebs, per uno scambio fraterno.
Nomine
La Conferenza dei vescovi svizzeri ha nominato:
- Mons. Josef Stübi (nuovo) membro della Commissione per la liturgia.
- Nicola Ottiger e Markus Lau (nuovi) membri della Commissione per la teologia e l'ecumenismo.
- Miriam Vennemann segretaria della Commissione per la teologia e l'ecumenismo.
- Christoph Erdös (nuovo) membro del gruppo di esperti "Abusi sessuali nel contesto ecclesiale".
- Christiane Lubos, don Carlo de Stasio, don Pierre-Yves Maillard, don Antonio Sakota membri (rieletti) della Commissione migrazione.
- Ana Abuin Gomez e don Naseem Asmaroo (nuovi) membri della Commissione migrazione.
Friborgo, 12 giugno 2023
Contatto con la stampa
Julia Moreno
Responsabile del servizio di comunicazione CVI
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Medienmitteilung
Ökumenisches Gipfeltreffen – gemeinsam Flagge zeigen
Gemeinsame Themen, gemeinsames Vorangehen – der Rat der Evangelisch-reformierten Kirche Schweiz und die Schweizer Bischofskonferenz haben sich an einer Retraite zu grundsätzlichen und aktuellen Fragen ausgetauscht. Die Vertreterinnen und Vertreter der beiden grossen Landeskirchen betonen ihre Absicht, die ökumenische Zusammenarbeit weiter zu vertiefen.
Zur Retraite vom 22. bis 23. November ins Kloster Kappel am Albis eingeladen hatte turnusgemäss die Evangelisch-reformierte Kirche Schweiz (EKS). Im Vordergrund des Treffens stand der Austausch über Chancen und Herausforderungen der Kirchen in einer zunehmend säkularisierten Gesellschaft. Ausgewählte Referentinnen und Referenten führten in aktuelle Themen – interreligiöse Spezialseelsorge, Religion und Staat, christliche Ökumene – ein. In der anschliessenden Diskussionsrunde bekräftigten die Mitglieder des Rats EKS und die Bischöfe ihren Willen, gemeinsame Herausforderungen auch gemeinsam anzugehen.
Prof. Dr. Reinhold Bernhardt von der Theologischen Fakultät der Universität Basel und Annette Mayer-Gebhardt, Seelsorgerin im Dienste der Pastorale de la santé der katholischen Kirche im Kanton Waadt, umrissen in ihren Inputs die Herausforderungen der religiösen Diversität der Gesellschaft für die christliche Seelsorge und skizzierten heute bereits bestehende, ökumenische Lösungsansätze. Seelsorgerinnen und Seelsorger bewegen sich in einem vielfältigen und dynamischen religiösen Umfeld und leisten in unterschiedlichen Lebenssituationen spirituelle und geistliche Unterstützung für Betroffene, unabhängig von ihrer Herkunft oder Glaubenseinstellung.
Die ökumenische Bewegung ist eine Realität. Ungeachtet kultureller, ethnischer und sprachlicher Verschiedenheiten hat die christliche Botschaft universelle Ausstrahlung: Nächstenliebe und Solidarität mit jenen, die in Not, auf der Flucht oder von klimatischen und wirtschaftlichen Veränderungen bedroht sind. Unterstützung auch für die Jungen, die Familien, und ältere Menschen. In der Schweiz ist die Ökumene längst nicht mehr nur rein reformiert und katholisch. Mit der zunehmenden Durchmischung der Bevölkerung nimmt auch die Diversität der christlichen Glaubensgemeinschaften zu. Von dieser Vielfalt sollten sich die Kirchen inspirieren lassen, schlossen der katholische Pfarrer Rolf Zumthurm und sein reformierter Kollege, Serge Fornerod, ihre Präsentationen.
Die Beziehungen zwischen Religionsgemeinschaften und Staat sind kantonal in unterschiedlichen Modellen organisiert, dienen aber überall dem religiösen Frieden, dem guten Zusammenwirken und der Koordination des Engagements der Kirchen und Religionsgemeinschaften zum Wohle der gesamten Gesellschaften. Wie diese Kooperation auf nationaler Ebene gestaltet werden kann, bleibt eine offene Frage.
Der Rat EKS und die SBK bekräftigten zum Abschluss ihren Willen, zu wichtigen Themen auch weiterhin gemeinsam Flagge zu zeigen, die ökumenische Bewegung mitzugestalten und die Zusammenarbeit gezielt zu vertiefen.
Bern / Freiburg, 30. November 2022
Kontakt
Evangelisch-reformierte Kirche Schweiz,
Kommunikation, +41 31 370 25 57, dominic.waegli(a)evref.ch<mailto:dominic.waegli@evref.ch>
Schweizer Bischofskonferenz
Kommunikation, +41 26 510 15 15, julia.moreno(a)bischoefe.ch<mailto:julia.moreno@bischoefe.ch>
Link Medienmitteilung<https://www.bischoefe.ch/oekumenisches-gipfeltreffen-gemeinsam-flagge-zeige…>
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Medienmitteilung
Die Bischöfe hören den Jugendlichen zu
Die ordentliche Versammlung der Schweizer Bischofskonferenz (SBK) fand vom 28. bis 30. November am Sitz des Benediktinerklosters Mariastein (SO) statt. Am ersten Tag trafen sich die Mitglieder der SBK mit Jugendlichen und Verantwortlichen von katholischen Jugendpastoralen, -verbänden und -bewegungen aus der ganzen Schweiz. Das Treffen stellte einen wichtigen Meilenstein betreffend das Projekt „Gemeinsam auf dem Weg zur Erneuerung der katholischen Kirche in der Schweiz“ dar, das die SBK für 2019 lanciert hat.
Das Hauptthema des Treffens war die Zukunft der katholischen Kirche in der Schweiz aus der Sicht der Jugend. Rund 30 Jugendliche sowie Leiterinnen und Leiter von Jugendorganisationen aus allen Sprachregionen der Schweiz waren gekommen, um ihre Freuden und Sorgen, ihre Glaubenserfahrungen und ihre Pläne mit den Schweizer Bischöfen und Territorialäbten zu teilen. Das Engagement der Jugendlichen und ihrer Vertreterinnen und Vertreter war spürbar, ebenso wie ihre Motivation für den Aufbau einer solidarischeren Welt, die in der Botschaft Christi verankert ist.
In einer freundschaftlichen Atmosphäre vertieften Bischöfe und Jugendliche Themen wie die Stärken und aktuellen Sorgen der Jugendlichen, die persönliche Erfahrung des Glaubens an Jesus Christus oder auch die großen Herausforderungen bei der Weitergabe des Glaubens und der Beteiligung der Jugendlichen am Leben der Kirche. Die Bischöfe waren von der Bedeutung der Überlegungen beeindruckt. In einem abschließenden Plenum wurden die Ergebnisse der Arbeitsgruppen ausgetauscht und Zukunftsperspektiven für den synodalen Prozess skizziert, darunter die Idee, einen Jugendrat der SBK zu gründen.
Nächstes Treffen geplant
In gleicher Absicht eines Weges zur Erneuerung der katholischen Kirche in der Schweiz ist anlässlich der ordentlichen Versammlung der SBK im Juni 2023 in Einsiedeln ein Treffen mit den Ordensgemeinschaften geplant. Dies ist eine Gelegenheit, sich mit den in den Orden engagierten Personen über den laufenden synodalen Prozess auszutauschen, ihre Bedeutung für die Religiosität in der Schweiz zu markieren ihre besonderen Anliegen und Projekte zu hören und die Verbindungen und die Zusammenarbeit zu stärken.
Sternsingerinnen und Sternsinger
Im Anschluss an die Diskussionen mit den Jugendlichen wurden die von Missio<https://www.missio.ch/kinder-und-jugend/sternsingen/presse> angeleiteten „Sternsingerinnen und Sternsinger“, die als Könige verkleidet waren und leuchtende Sterne trugen, von allen Teilnehmenden willkommen geheissen. Mit ihren Liedern und Gedichten brachten die Kinder an diesem ersten Arbeitstag Freude und weihnachtliche Wärme in den Geist des Teilens und der Solidarität mit den Ärmsten der Armen.
Treffen mit dem Apostolischen Nuntius
Am nächsten Tag hatte die Schweizer Bischofskonferenz die Ehre, den Apostolischen Nuntius in der Schweiz, Erzbischof Martin Krebs, zu empfangen. Das Treffen gab allen Bischöfen die Gelegenheit, sich über den laufenden synodalen Prozess auszutauschen.
Sexueller Missbrauch
Die SBK stellt weiterhin den Betrag von Fr. 300’000,- für den Fonds zur Entschädigung von Opfern sexuellen Missbrauchs, der im kirchlichen Kontext begangen wurde und verjährt ist, zur Verfügung. Es handelt sich um die fünfte Erneuerung dieser Finanzierung.
Die SBK hat die Statistik 2021<https://www.bischoefe.ch/wp-content/uploads/sites/2/2022/12/221201-Statisti…> der bei den diözesanen Expertengruppen eingegangenen Meldungen über sexuellen Missbrauch im kirchlichen Kontext zur Kenntnis genommen.
Sie fordert die Opfer erneut auf, sich bei den diözesanen Expertengruppen oder bei anderen anerkannten Opferhilfestellen zu melden.
Synodalität in der Schweiz
Arnd Bünker, Leiter der Pastoralkommission der SBK, umriss ein Bild der Synodalität in der Schweiz und diskutierte mit den Bischöfen über die Zukunft des synodalen Prozesses in der Schweiz und die Schritte, die auf nationaler Ebene unternommen werden müssen.
Ernennungen
Die SBK nahm die folgenden Ernennungen vor:
Für den Frauenrat: Eleonora Biderbost und Antonia Fässler-Suter
Für die Liturgische Kommission: Céline Ruffieux
Für die Pastoralkommission: Marie-Andrée Beuret
Für die Nationale Koordination der spanischsprachigen Pastoralassistenten: José Luis Tejería Ruiz
Mariastein, den 30. November 2022
Kontakt
Julia Moreno / Leiterin des Kommunikationsdienstes
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026 510 15 15
Link Medienmitteilung<https://www.bischoefe.ch/die-bischoefe-hoeren-den-jugendlichen-zu/>
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Medienmitteilung
Mgr. Dr. Ivo Fürer, em. Bischof von St.Gallen, ist gestorben
Ein Aktivmitglied der Kirchengeschichte
Mgr. Dr. Ivo Fürer, em. Bischof von St.Gallen, ist am Dienstagnachmittag den 12. Juli in seinem 93. Lebensjahr nach längerer Parkinsonkrankheit verstorben. Ivo Fürer war 1995 bis 2006 Bischof des Bistums St. Gallen. Seine Verdienste gehen aber weit darüber hinaus. Die Auferstehungsfeier ist am kommenden Montag, 10 Uhr, in der Kathedrale St.Gallen.
Der offenherzige Geist von Bischof Ivo Fürer liess er auch in die Kirche einfliessen. Es war ihm eine Herzensangelegenheit, Kirche mit den Menschen zu gestalten. «Dem Volk Gottes dienen» lautete der bischöfliche Wahlspruch von Ivo Fürer. Und er lebte auch danach. Stets näherte sich Ivo Fürer den Menschen mit grosser Achtsamkeit. Er zollte allen seinen Respekt, innenkirchlich, überkonfessionell, interreligiös. Ivo Fürer war Visionär, Diplomat, Vordenker und ein mutiger Kirchenmann.
2002 hatte er nach einem Missbrauchsfall im Bistum St. Gallen das Fachgremium gegen sexuelle Übergriffe in der Seelsorge gegründet, vermutlich als Pioniertat in einer Zeit, als diese Thematik noch zu sehr unter dem Deckel gehalten wurde.
Bischof Ivo hat vorab als Bischofsvikar in seiner Diözese, dann als Generalsekretär des Rates der Europäischen Bischofskonferenzen (CCEE, mit Sitz in St. Gallen) ein halbes Jahrhundert kirchlicher Entwicklungen nicht nur erlebt, sondern mitgestaltet. Für sein unermüdliches Engagement zur praktischen Umsetzung der Anliegen des Zweiten Vatikanischen Konzils auf diözesaner, schweizerischer und europäischer Ebene wird ihm 2005 die Ehrendoktorwürde der Theologischen Fakultät Fribourg verliehen, zudem ist er Ehrensenator der Universität St. Gallen.
Innerhalb der Schweizer Bischofskonferenz war Bischof Ivo unter anderem für die Diakonie und für die kanonischen Fragen zuständig. Er war oft in Spurgruppen tätig, wo es beim Erarbeiten von Dokumenten um feinfühlige kirchenrechtliche Definitionen ging.
Seine wichtigsten Stationen
1954 Priesterweihe in der Kathedrale St.Gallen
1954 – 1958 Studium Kanonischen Rechts an der Päpstlichen Universität Gregoriana, Rom
1958 – 1963 Vikar in Herisau
1963 – 1967 Vikar in Altstätten
1967 Bischöflicher Sekretär
1969 Bischofsvikar in St. Gallen
1977– 1995 Generalsekretär CCEE, Rat der Europäischen Bischofskonferenzen, St. Gallen
1991 Wahl zum Domdekan
1995 – 2006 Bischof des Bistums St. Gallen
2005 Ehrendoktorwürde der Theologischen Fakultät Fribourg
Auferstehungsgottesdienst
Der Trauer- und Auferstehungsgottesdienst findet am Montag, 18. Juli, um 10 Uhr in der Kathedrale St. Gallen statt. Von 9.30 bis 9.45 Uhr läutet in allen Kirchen des Bistums die tiefste Glocke – verbunden mit der Einladung zum Gebet für Bischof Ivo. Für alle, die persönlich von Bischof Ivo Abschied nehmen möchten, wird er am Freitag, 15. Juli, von 9 bis 18 Uhr im Chor der Kathedrale aufgebahrt. Die Trauerfeier vom 18. Juli kann auch per Livestream mitverfolgt werden unter: https://www.bistumsg-live.ch<https://www.bistumsg-live.ch/>
Freiburg i. Ü., 14.7.2022
Link Medienmitteilung<https://www.bischoefe.ch/mgr-dr-ivo-fuerer-em-bischof-von-st-gallen-ist-ges…>
Davide Pesenti
Segretario generale | Secrétaire général | Generalsekretär
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Medienmitteilung
Julia Moreno ist die neue Verantwortliche Kommunikation der Schweizer Bischöfe
Die Schweizer Bischofskonferenz (SBK) hat die Walliserin Julia Moreno zur Leiterin des Kommunikationsdienstes ernannt. Sie tritt die Nachfolge von Encarnación Berger-Lobato an. Julia Moreno stammt aus Andalusien und verfügt über einen eidgenössischen Fachausweis in Public Relations. Sie verfügt über einen reichen Erfahrungsschatz in der Kommunikationswelt. Sie wird ihr Amt am 8. August 2022 antreten.
Julia Moreno wird die Leitung des Kommunikationsdienstes der Diözesanregion Neuenburg abgeben, um die Verantwortung für die Kommunikation der Schweizer Bischöfe zu übernehmen. Die leidenschaftliche Literatur-, Gesangs- und Theaterliebhaberin hat sich an der Universität und an der SAWI Lausanne in Soziologie und Öffentlichkeitsarbeit ausbilden lassen. Als sehr aufmerksame Kommunikatorin analysiert sie gerne die Kräfte und Widersprüche im Menschlichen und in den zeitgenössischen Gesellschaften, wobei sie einen scharfen kritischen Blick auf die uns umgebende Realität richtet. Julia Moreno findet einen tiefen Sinn darin, ihre kommunikativen Fähigkeiten und ihre Erfahrung in den Dienst der Verkündigung der Botschaft Christi und der katholischen Kirche zu stellen. Sie ist von einer tiefen Überzeugung geleitet: Die Scharnierzeit, der Übergang, den die Kirche derzeit durchlebt, ist eine Bereicherung für alle. Neben ihren nachgewiesenen beruflichen Fähigkeiten bringt sie Enthusiasmus und Vertrauen in die Zukunft in das Generalsekretariat der SBK ein.
Julia Moreno lebt im Kanton Neuchâtel, ist verheiratet und hat zwei Kinder im Teenageralter. Sie spricht Französisch, Spanisch, Italienisch, Deutsch und Englisch: ein wichtiger Trumpf für ihre Arbeit in der SBK. Sie wird ihr Amt am 8. August 2022 antreten, zunächst zu 50% und ab dem 1. Oktober 2022 zu 80%.
Die Schweizer Bischöfe freuen sich sehr, mit Julia Moreno eine im Bereich der Kommunikation erfahrene Person mit einer persönlichen Verwurzelung im christlichen Leben gefunden zu haben, die motiviert ist, diesen wichtigen Dienst innerhalb der SBK zu leiten.
Das Generalsekretariat hat beschlossen, die Stelle der stellvertretenden Kommunikationsbeauftragten vorerst nicht neu zu besetzen, um zunächst die Kommunikationsstrategie der SBK optimieren zu können.
Freiburg, 6. Juli 2022
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Davide Pesenti
Segretario generale | Secrétaire général | Generalsekretär
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Medienmitteilung
Ausschreibung des Katholischen Medienpreises 2022
Möchten Sie sich für den Preis bewerben?<https://www.bischoefe.ch/ausschreibung-des-katholischen-medienpreises-2022/> Sie können einen journalistischen oder publizistischen Beitrag aus Fernsehen, Radio, Printmedien oder Internet einreichen ‑ jedoch keine wissenschaftliche Arbeit oder theologische Abhandlung oder Verkündigungssendung. Die Arbeit soll zwischen Ostern 2021 und Ostern 2022 in einem journalistischen oder publizistischen Kommunikationsmittel veröffentlicht sein und einen Bezug zur Schweiz aufweisen (zum Beispiel durch Autor, Publikationsort, Thema oder anderes).
Die Medien in ihren verschiedensten Formen sind für den Verkündigungsauftrag der Kirche von entscheidender Bedeutung. Sie fordern in ihrer Funktion als kritisches Korrektiv heraus, sie dienen als Instrument des Austauschs von Ideen und Idealen und sie prägen für die Menschen heute in entscheidender Weise die Art und Weise, wie sie die Kirche und ihre Botschaft wahrnehmen.
Als Zeichen der Anerkennung und Wertschätzung verantwortungsvoller Medien‑ und Publikationsarbeit schreiben die Schweizer Bischöfe jährlich den Katholischen Medienpreis aus. Sie möchten damit Werke und Initiativen auszeichnen, welche der Botschaft des Evangeliums ausserhalb der kircheneigenen Medien Ausdruck verleihen.
Wer kann sich bewerben?
Der Preis kann Personen oder Institutionen verliehen werden, professionellen oder nichtprofessionellen Medienschaffenden, für eine einmalige oder langfristige Initiative, die der Bestimmung des Preises entspricht.
Die vorgeschlagenen Werke sollen zwischen Ostern 2021 und Ostern 2022 in einem journalistischen oder publizistischen Kommunikationsmittel veröffentlicht sein und einen Bezug zur Schweiz aufweisen (zum Beispiel durch Autor, Publikationsort, Thema oder anderes). Der Preis ist mit 5‘000 Franken dotiert.
Auch Sie können eine Kandidatur einreichen!
Der Preis wird jährlich verliehen. Die Jury kann ausnahmsweise auf die Verleihung verzichten. Der Preis kann auch unter verschiedene Preisträger aufgeteilt werden.
Wer entscheidet über die Preisvergabe?
Die vorgeschlagenen Kandidaturen werden von einer Jury beurteilt, welche von der Kommission für Kommunikation und Öffentlichkeitsarbeit der Schweizer Bischofskonferenz bestimmt wird.
In der Jury sind die drei Sprachregionen und die verschiedenen Medienbereiche vertreten.
Mitglieder der Jury
* Anita Capaul, Geschäftsführerin Chasa Editura Rumantscha, Präsidentin
* Medienbischof Alain de Raemy, Weihbischof des Bistums Lausanne,
Genf und Freiburg
* Bernard Litzler, ehem. Direktor Katholisches Medienzentrum Lausanne
* Davide Adamoli, Journalist und Archivar, Bistum Lugano
* Martin Zöller, Leiter ad. interim Marketing & Kommunikation Schweizer Bischofskonferenz
Der Preis wird öffentlich und durch ein Mitglied der Schweizer Bischofskonferenz verliehen.
Wo können Vorschläge eingereicht werden?
Das Vorschlags-Formular finden Sie hier<https://www.bischoefe.ch/wp-content/uploads/sites/2/2022/06/2021_Formulaire…>.
Sie können das Formular direkt elektronisch versenden oder einen Ausdruck senden an:
Schweizer Bischofskonferenz
Kommission für Kommunikation und Öffentlichkeitsarbeit
Sekretariat
Postfach 278
CH-1701 Freiburg
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Einsendeschluss
Einsendeschluss ist der 31. Juli 2022.
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Isabel Vasquez wird neue Nationaldirektorin von migratio
Die Schweizer Bischofskonferenz (SBK) hat die Spanierin Isabel Vasquez an ihrer 336. Ordentlichen Versammlung vom 30.5. bis 1.6.2022 in Einsiedeln zur neuen Nationaldirektorin von migratio ernannt. Sie folgt in diesem Amt auf Karl-Anton Wohlwend. Aktuell leitet die 1971 in Guatemala (Zentralamerika) geborene Tochter von spanischen Auswanderern den Bereich «interkulturelle Katechese» in der Fachstelle für Religionspädagogik in Zürich.
Nach einer Ausbildung zur Primarlehrerin (Fachrichtung Religion) erwarb Isabel Vasquez jahrelang Erfahrung als Katechetin und Jugendarbeiterin in verschiedenen katholischen Pfarreien. Ihr Master in Psychologie, SVEB in Blended Learning und die Erwachsenenkatechese bei der spanischsprachigen Mission helfen ihr, einen Blick für Menschen und Religionen auf verschiedenen Ebenen zu haben. Zudem hat sie Weiterbildungen in Kultursensibler Katechese, Migrationssensibler Pastoral, Migration und Bildung und Psychologischer Beratung für Migrantinnen und Migranten absolviert; diese unterstützen ihre Arbeit in Migrationsthemen. Seit 2012 arbeitet Isabel Vasquez als spanische Übersetzerin und Kulturvermittlerin für das Projekt «Interkulturelle Katechese» für die Fachstelle Religionspädagogik und verschiedene Missionen im Kanton Zürich. Sie hat das neue Modul «Interkulturelle Katechese» auch auf Deutsch konzipiert und in diesem Bereich vor vier Jahren die Leitung übernommen.
Migration ist für Isabel Vasquez nicht nur Teil ihrer persönlichen Geschichte, sondern auch ihre Leidenschaft im Alltag und in ihrer Arbeit. Für ihren Master in Spiritueller Theologie hat sie deshalb ebenfalls dieses Thema gewählt. Für sie ist es wichtig, sich (gerade als Frau) in der Katholischen Kirche als Brückenbauerin für Interkulturalität einzubringen. Dabei sollen bewährte und neue Strukturen in der Kirche Platz haben, für Menschen mit und ohne Migrationshintergrund.
Isabel Vasquez wohnt im Kanton Zürich. Sie ist mit einem Österreicher verheiratet und hat zwei erwachsene Töchter. Zuhause sprechen sie Spanisch, Deutsch und Französisch. Zusätzlich spricht Isabel Vasquez Englisch, Italienisch und Portugiesisch, wodurch sie für ihre Arbeit bei migratio auch sprachlich bestens aufgestellt ist. Ihr Amt als Nationaldirektorin von migratio wird sie per 16. August 2022 antreten. Die SBK freut sich, mit Isabel Vasquez erneut eine erfahrene und motivierte Person für die Leitung dieses wichtigen Dienstes gefunden zu haben.
Freiburg, 15. Juni 2022
Link Medienmitteilung<https://www.bischoefe.ch/isabel-vasquez-wird-neue-nationaldirektorin-von-mi…>
Davide Pesenti
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Medienmitteilung
Den synodalen Prozess in der Schweiz fortsetzen
Die 336. Ordentliche Versammlung (OV) der Schweizer Bischofskonferenz (SBK) fand vom 30. Mai bis 1. Juni 2022 in der Benediktinerabtei Unserer Lieben Frau in Einsiedeln statt. Die Schweizer Synodale Versammlung und das Treffen mit Bischof Hliba Lonchyna, Apostolischer Administrator in Paris und verantwortlich für die griechisch-katholischen Ukrainer in der Schweiz, waren die beiden Höhepunkte der drei Tage im Schwyzerland.
Die Schweizer Synodale Versammlung - die nationale Etappe der Weltsynode 2023 - eröffnete die Frühjahrstagung der Schweizer Bischöfe und Territorialäbte am Montag, den 30. Mai 2022. Bei dieser Gelegenheit trafen, hörten und diskutierten die neun Mitglieder der Schweizer Bischofskonferenz (SBK) mit Diözesandelegierten, Vertretern der Armen und Randgruppen, Migranten, Jugendlichen, Frauen, religiösen Gemeinschaften aus dem ganzen Land, dem Präsidium der Römisch-Katholischen Zentralkonferenz (RKZ) und Experten in Pastoral und Theologie.
Auf dem Weg zu einer synodaleren Kirche
Die Schweizer Synodale Versammlung diskutierte und verbesserte einerseits den Nationalen Bericht - das Ergebnis der diözesanen Phase der Synode -, der nun von einem Redaktionsausschuss fertig gestellt und nach Rom geschickt wird, um den synodalen Prozess auf kontinentaler und globaler Ebene fortzusetzen. Andererseits versuchte sie, die wichtigsten Baustellen in unserem Land auf dem Weg zu einem zunehmend synodalen "Kirche-Sein" zu identifizieren (siehe Pressemitteilung vom 31. Mai 2022 zu diesem Thema<https://www.bischoefe.ch/auf-dem-weg-zu-einer-synodaleren-kirche-30-mai-202…>).
Am Ende des Tages beschloss die SBK, den in der Schweiz begonnenen synodalen Prozess fortzusetzen. Dies beinhaltet insbesondere die Vertiefung der angesprochenen Themen auf nationaler und sprachregionaler Ebene sowie die Förderung von spirituellen Haltungen, die die Fortsetzung des synodalen Prozesses begünstigen. Zu diesem Zweck beauftragte sie die Pastoralkommission der SBK, über die nächsten Schritte nachzudenken und Vorschläge zu machen.
Unterstützung für die Ukrainer:innen
Die Mitglieder der SBK begrüssten am Dienstagmorgen Bischof Hliba Lonchyna. Der Apostolische Administrator in Paris, der für die griechisch-katholischen Ukrainer in der Schweiz zuständig ist, informierte über die Situation der Menschen in der Ukraine und die Leiden, die die ukrainische katholische Kirche in dieser Zeit des Krieges zu bewältigen hat.
"Wir sind Zeugen einer humanitären Katastrophe in der Ukraine. Der andauernde Krieg zerstört nicht nur die ukrainische Nation und Kultur, sondern auch die Kirche", sagte er und betonte, dass alle griechisch-katholischen Bischöfe im Land geblieben seien, um der Bevölkerung zu helfen, humanitäre Hilfe zu erhalten, ungeachtet ihrer religiösen oder nationalen Zugehörigkeit.
In diesem Zusammenhang erörterten die Mitglieder der SBK und Bischof Hliba Lonchyna die pastorale Situation der in der Schweiz lebenden und angekommenen Ukrainer, insbesondere die Massnahmen zur Förderung ihrer spirituellen Begleitung, die von migratio entwickelt und koordiniert werden. Bischof Felix Gmür, Präsident der SBK, bekräftigte die Nähe zu den Opfern und versicherte das unablässige Gebet für den Frieden sowie die Unterstützung der SBK und der Schweizer Katholiken für die Opfer des Krieges.
Zum Abschluss des Treffens dankte der ukrainische Bischof der SBK brüderlich für die Bereitschaft, die Unterstützung für die ukrainische Mission in der Schweiz zu verdoppeln, sowie dem Bund und den Kantonen für die grosszügige Aufnahme der Flüchtlinge.
Begegnung mit dem Apostolischen Nuntius und Fastenaktion
Anlässlich des 100. OV in der Abtei Einsiedeln traf sich die SBK am Dienstagnachmittag mit dem Apostolischen Nuntius in der Schweiz, Bischof Martin Krebs. Das brüderliche Treffen fand auf der Insel Ufnau statt. Die Insel im Zürichsee ist seit dem 10. Jahrhundert im Besitz der Schwyzer Benediktinerabtei.
Am Mittwochmorgen begegnete die SBK auch eine Delegation des Hilfswerks der Katholiken in der Schweiz Fastenaktion (FA) zu einem Austausch über den Tätigkeitsbericht 2021, die ökumenische Kampagne 2022, die der Klimagerechtigkeit gewidmet war, sowie die neuen Leitlinien «Vision und Mission». Die SBK nutzte die Gelegenheit, um dem Stiftungsrat und den Mitarbeitern von FA in den drei Sprachregionen für ihr Engagement in einer besonders schwierigen Zeit zu danken, das durch die Covid-19-Pandemie und den Krieg in der Ukraine geprägt ist.
Ernennungen
Die SBK nahm auch die folgenden Ernennungen vor:
* Frau Isabel Vasquez, neue Nationaldirektorin von migratio.
* Herr Philippe Becquart, Delegierter der Diözese Lausanne, Genf und Freiburg in der Pastoralkommission.
* Frau Nicole Büchel, Leiterin des Kommunikationsdienstes der Diözese Chur, Vertreterin der SBK in der Fachgruppe 2.
* Mgr. Jürg Stuker, Generalvikar der Diözese Chur, Vertreter der SBK in der Fachgruppe 4.
* Herr Francis Schubiger, katholischer Delegierter in der Arbeitsgemeinschaft Christlicher Kirchen in der Schweiz (AGCK).
* Dr. Waldemar Roman Barszcz, Richter am Interdiözesanen Schweizerischen Gericht.
Freiburg, 2. Juni 2022
Kontakt : Davide Pesenti, Generalsekretär, davide.pesenti(a)bischoefe.ch<mailto:davide.pesenti@bischoefe.ch>
Link Medienmitteilung<https://www.bischoefe.ch/den-synodalen-prozess-in-der-schweiz-fortsetzen/>
Davide Pesenti
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Medienmitteilung
Auf dem Weg zu einer synodaleren Kirche, 30. Mai 2022, Abtei Einsiedeln (SZ)
Die «Synodale Versammlung Schweiz» fand am Montag, den 30. Mai, in der Abtei Einsiedeln (SZ) statt. Die Mitglieder der Schweizer Bischofskonferenz (SBK) trafen sich dazu mit diözesanen Delegierten, mit Vertreterinnen und Vertretern der Anliegen von Armen und Randständigen, Migrantinnen und Migranten, Jugendlichen, Frauen, Ordensgemeinschaften, mit dem Präsidium der Römisch-Katholischen Zentralkonferenz (RKZ) sowie mit Expertinnen und Experten aus Pastoral, Kirche und Theologie. Über 50 Personen aus der ganzen Schweiz nahmen teil. Geistlich und musikalisch wurde die Versammlung von Ruth Mory-Wigger und P. Jean-Sébastian Charrière unterstützt. Die Moderation der Versammlung lag in den Händen von Nadia Rudolf von Rohr und Eugen Trost.
Schweizer Synodenbericht für Rom
Die Synodale Versammlung Schweiz hatte den Auftrag, die Ergebnisberichte der diözesanen Phase des weltweiten Synodenprozesses zu einem nationalen Bericht zu bündeln. Als Grundlage diente ein Entwurf der Pastoralkommission der Schweizer Bischofskonferenz. Der Sekretär der Kommission, Arnd Bünker (Leiter des Schweizerischen Pastoralsoziologischen Instituts - SPI), führte in den Bericht ein und erläuterte den bisherigen Arbeitsprozess.
Nach Abschluss der Synodalen Versammlung Schweiz steht nun die Redaktion des offiziellen Schlussberichts der nationalen Ebene an. Die Aufgabe der Schlussredaktion auf der Grundlage der Anpassungswünsche der Synodalen Versammlung wurde Prof.in Eva-Maria Faber (Theologische Hochschule Chur) und Dr. Philippe Hugo (Direktor des CCRFE in Fribourg) übertragen. Der Schlussbericht wird nach Übersetzung in die drei grossen Landessprachen im Sommer öffentlich publiziert und gemeinsam mit den diözesanen Berichten für die kontinentale (Herbst 2022 bis Frühling 2023) und die weltweite Weiterarbeit (Herbst 2023) nach Rom geschickt werden.
Bessere Inklusion aller Getauften
Der Bericht behandelt zentrale Aspekte der Synodalität der Kirche: wo gelingt sie und wo scheitert sie? Zwei Themenfelder sind besonders hervorgehoben worden. Zum einen geht es darum, die volle Teilhabe aller Getauften am Leben der Kirche zu fördern. Es geht z.B. um die vollständige Teilhabe von Frauen, um eine gerechtere Inklusion von wiederverheirateten Geschiedenen oder von Menschen aus dem LGBTIAQ*-Spektrum. Dazu kommen Teilhabeerwartungen weiterer Gruppen, die sich in der katholischen Kirche nicht vollständig gehört oder nicht immer ernstgenommen fühlen, so z.B. Jugendliche oder Menschen mit Migrationshintergrund. Zum anderen setzt sich der Bericht kritisch mit einem in der Kirche mancherorts verbreiteten Klerikalismus auseinander. Synodalität kann nur gelingen, wo klerikalen Haltungen überwunden und ein Verständnis des priesterlichen Amtes entwickelt wird, dass einer synodalen Kirche förderlich ist.
Fortsetzung in der Schweiz
Die Synodale Versammlung Schweiz schaute nicht nur auf den Bericht für den weltweiten Prozess. Sie votierte auch entschlossen für eine Fortführung des synodalen Kirche-Seins in der Schweiz. Zahlreiche drängende Herausforderungen für das Kirche-Sein und die Pastoral sollen auf gesamtschweizerischer wie auf sprachregionaler Ebene auf synodale Weise bearbeitet werden. Die Synodale Versammlung Schweiz benannte dazu nicht nur Themen, sondern auch strukturelle sowie anspruchsvolle spirituelle Voraussetzungen und Haltungen, die für die Fortführung des synodalen Prozesses in der Schweiz von zentraler Bedeutung sind. Im Nachdenken über die Qualität synodaler Arbeit ergänzten sich die eher haltungsbezogenen, spirituellen Anliegen aus der lateinischen Schweiz mit den eher strukturbetonten Beobachtungen und Hinweisen aus der Deutschschweiz.
Vertrauen und Geduld
Das Engagement der anwesenden Delegierten war gross, die Reflexion ernsthaft, differenziert und intensiv. Es wurde deutlich, dass zwar weitgehende Einigkeit in der Feststellung von «Baustellen» auf nationaler und sprachregionaler Ebene besteht - zugleich aber Lösungsperspektiven bei vielen Fragen noch wenig greifbar sind.
Die Vizepräsidentin und der Vizepräsident der Pastoralkommission, Barbara Kückelmann (Bistum Basel) und François-Xavier Amherdt (Universität Freiburg) machten deutlich, dass die Entwicklung hin zu einer synodaleren Kirche ein Lernweg ist. Synodalität geht nicht schnell. Sie braucht Vertrauen und Geduld, auch wenn die Erwartungen zur schnellen Lösung von Problemen gleichermassen hoch sind.
Synodale Erfahrung
Der Tag in Einsiedeln zeigte vielfältige synodale Erfahrungen: bezeugendes Engagement, voneinander lernen, Differenzen aushalten und Spannungen konstruktiv bearbeiten. Dass das synodale Engagement auch über die Synodale Versammlung Schweiz hinausging, zeigte unter anderem die Präsenz der «Allianz Gleichwürdig Kirche» am Eingang zur Synodalen Versammlung. Sie bezeugte sowohl Ermutigung zum synodalen Weg als auch hohe Erwartungen an den laufenden Prozess.
Der synodale Prozess steht erst am Anfang, aber er soll weitergehen, so die klare Botschaft des Präsidenten der SBK, Bischof Felix Gmür, und der Präsidentin der RKZ, Renata Asal-Steger. Bischofskonferenz und RKZ wollen ihren Beitrag zur Weiterentwicklung einer synodalen Kirche in der Schweiz leisten, so der Tenor in ihren Schlussansprachen.
Zeitnah soll dazu die Pastoralkommission der SBK Vorschläge für transparente Grundlagen und Strukturen synodaler Arbeit in der Schweiz erarbeiten, so dass möglichst schon das Instrumentum Laboris, das im Herbst 2022 für die kontinentale Phase des weltweiten Synodenprozesses erwartet wird, synodal diskutiert werden kann.
Medienberichte
Die Synodale Versammlung Schweiz wurde medial durch die sprachregionalen katholischen Medienzentren begleitet. Auf ihre Berichterstattung weisen wir gerne hin:
www.kath.ch<http://www.kath.ch>; www.cath.ch<http://www.cath.ch>; www.catt.ch<http://www.catt.ch>
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Synode 2021-2023 - in der Schweiz, kontinental und weltweit
«Die Kirche Gottes ist zu einer Synode zusammengerufen.» So lautet der erste Satz des Vorbereitungsdokuments der weltweiten Bischofssynode (2021-2023) über die Synodalität der Kirche. Papst Franziskus hat die Synodalität zum Thema gesamtkirchlicher Diskussion gemacht.
Die Leitfrage lautet, was sich Gott von der Kirche des dritten Jahrtausends erwartet. Es geht also um die Verheutigung, das «aggiornamento», der Kirche. Dabei sollen unter dem Stichwort der «Synodalität» (von Synode, altgriechisch: «gemeinsamer Weg») Grunddimensionen kirchlichen Lebens überprüft werden: Wie gelingt Gemeinschaft in der Kirche? Was fördert die wirkliche Teilhabe aller an der Kirche? Wohin führt die Sendung der Kirche heute?
Der weltweite Prozess startete im Herbst 2021 vor Ort. Nach synodalen Gesprächen und Umfragen in Pfarreien, Bistümern, Verbänden und Gruppen wurden im März 2022 diözesane Ergebnisberichte verfasst (https://www.bischoefe.ch/synodaler-prozess/). Diese wurden an der Synodalen Versammlung Schweiz zu einem Entwurf eines nationalen Synodenbericht gebündelt (Entwurf: https://www.bischoefe.ch/wp-content/uploads/sites/2/2022/05/220517-Entwurf-…). Dieser Entwurf geht jetzt mit den Anmerkungen der Synodalen Versammlung Schweiz in die Schlussredaktion, die im Sommer abgeschlossen werden soll.
Link Medienmitteilung<https://www.bischoefe.ch/auf-dem-weg-zu-einer-synodaleren-kirche-30-mai-202…>
Davide Pesenti
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