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Friburgo, 22 febbraio 2018
Comunicato stampa
Iniziativa "No Billag" – Iniziativa popolare federale "Sì
all'abolizione del canone radiotelevisivo"
La formazione della volontà e dellʼopinione democratiche richiede la diversità – no
allʼabolizione del servizio pubblico sovvenzionato dalle riscossioni
La Commissione nazionale Giustizia e Pace raccomanda di opporsi all'iniziativa
"No Billag". Una vittoria dell'iniziativa comporterebbe gravi conseguenze
per la democrazia e le minoranze nel nostro Paese: l'informazione e la formazione
dell'opinione pubblica verrebbero a dipendere sempre di più dal potenziale volume
d'investimento di finanziatori influenti e la copertura mediatica si vedrebbe aggirata
da interessi politici ed economici. La diversificazione e la qualità dei prodotti
regionali nelle varie lingue ne sarebbero pregiudicate.
La Svizzera convive con la sua diversità culturale e linguistica. In vista della coesione
sociale e d'un buon funzionamento della democrazia, è essenziale ritrovare tale
diversità in ciò che offre il servizio pubblico. L'iniziativa "No Billag" si
prefigge invece di ancorare le trasmissioni radio e tv ed i nuovi media all'economia
di mercato: chi vuol vedere, ascoltare e consumare deve offrirsi un abbonamento per
prestazioni fornite. Eppure sappiamo che le situazioni di vita ed i settori della società
non sono sempre compatibili con la legge della domanda e dell'offerta. Sopprimendo le
riscossioni radio tv, le prestazioni non si equivarrebbero più nelle varie regioni
linguistiche della Svizzera. Ne risentirebbe la coesione nazionale.
Il servizio pubblico sovvenzionato dalle riscossioni sʼè mantenuto nel passato oltre le
frontiere linguistiche e culturali. Un finanziamento diagonale era benvisto per garantire
un'offerta molteplice e una diversificazione delle opinioni sia nelle regioni
linguistiche più piccole sia in seno alle minoranze. L'abolizione delle riscossioni
sul canone causerebbe una concentrazione analoga a quella, influente e crescente, che si
osserva nella stampa scritta. Ne risentirebbero la democrazia ed il giornalismo di
qualità.
Dal profilo dellʼetica sociale, che si prefigge di proteggere le minoranze ed il bene
comune, quest'iniziativa impedisce la gestazione equilibrata dell'informazione e
dell'opinione. In una democrazia degna di questo nome ogni cittadina, ogni cittadino,
e soprattutto le minoranze, necessitano d'un accesso equo ad un'informazione
equilibrata, a prescindere dalla loro posizione sociale, economica e politica.
Per ulteriori informazioni:
Wolfgang Bürgstein, Segretario generale di Giustizia e Pace:
cellulare: +41 78 824 44 18, mail:
wolfgang.buergstein@juspax.ch<mailto:wolfgang.buergstein@juspax.ch>
Giustizia e Pace è una commissione consultativa della Conferenza dei vescovi svizzeri, che
tratta di questioni d'etica sociale in ambito politico, sociale, ecologico ed
economico.
Link al comunicato stampa:
http://www.ivescovi.ch/documenti/comunicati/no-billag