[cid:image006.png@01D3288D.3AB24DE0]
Schweizer Bischofskonferenz (SBK) - Bereich Marketing & Kommunikation
Conférence des évêques suisses (CES) - Secteur marketing et communication
Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS) - Settore marketing e comunicazione
Alpengasse 6, PF 278, 1701 Freiburg i.Ü., I :
http://www.bischoefe.ch<http://www.sbk-ces-cvs.ch>
T :+41 26 510 15 15, M : info@bischoefe.ch<mailto:info@bischoefe.ch>
Ne pas répondre à cet e-mail, svp ! Bitte dieses E-Mail nicht beantworten! Pf, non
rispondere a questa e-mail !
Pour plus d'informations, für weitere Informationen, per ulteriori informazioni :
secretariat@conferencedeseveques.ch<mailto:secretariat@conferencedeseveques.ch>
________________________________
[cid:image001.png@01D51A1F.7DC99950]
Comunicato stampa
Appello delle Chiese cristiane e della Comunità ebraica in occasione della Domenica e del
Shabbat dei rifugiati del 15/16 giugno 2019
Ritorno a Babele
«Una parola
tira l'altra:
questo è il grande dono»
Elazar Benyoëtz
(Poeta e aforista israeliano)
«Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la
lingua dell'altro.» (Noach/Genesi 11,7) La torre di Babele non è solo una spiegazione
metaforica per la pluralità linguistica tra gli esseri umani, ma mette in evidenza anche
la problematica di appartenenza ed emarginazione causate dalla lingua. In seguito si
comprendevano tra di loro solo i membri di una famiglia o di una tribù. Si sono riscoperti
come comunità che si distingueva da tutte le altre comunità che parlavano una lingua
diversa. Nel mondo dopo Babele nacque qualcosa di completamente sconosciuto fino allora:
il problema della traduzione. Se le persone di comunità diverse volevano entrare in
contatto tra di loro in modo pacifico, dovevano imparare le lingue straniere per
comunicare e comprendersi.
La globalizzazione ha fatto tornare l'umanità ai tempi di Babele. È vero, il mondo è
connesso dalle tecnologie, ma i problemi di comprensione sono rimasti. I rifugiati
risentono più di chiunque altro dei confini linguistici e culturali. Sono stati costretti
a lasciare il loro spazio linguistico e culturale familiare per cercare rifugio in Paesi
con culture e lingue diverse. Le parole di chi non comprende la lingua nazionale e non si
sa esprimere in essa restano senza peso, non vengono ascoltate e capite. Chi non sa
comunicare resta senza parole. E chi è senza parole, viene escluso dalla comunità, non ha
voce in capitolo.
Interesse, attenzione, partecipazione e appartenenza non possono esistere se non c'è
comunicazione. La lingua crea comunità e solo chi capisce e parla la lingua della
comunità, vi può appartenere. Lo Stato e la politica hanno pertanto la responsabilità di
offrire ai profughi accolti un insegnamento di alta qualità nella lingua del nuovo centro
della loro vita. Non basta avere conoscenze linguistiche rudimentali, come per una vacanza
turistica. L'integrazione presuppone da un lato la disponibilità di volersi integrare,
dall'altro la presenza di risorse per potersi integrare. Chi richiede
l'integrazione, deve anche dare alle persone che vogliono integrarsi la possibilità di
farlo. Una convivenza funzionante dipende sostanzialmente da un reciproco ascolto e dal
far sentire la propria voce. A tale proposito occorre istituire un sostegno linguistico
intensivo e qualificato per i rifugiati. In occasione della Domenica e del Shabbat dei
rifugiati, la Federazione svizzera delle comunità israelitiche e le tre Chiese nazionali
invitano Confederazione, Cantoni e Comuni a creare e a mantenere le risorse istituzionali
e organizzative per un sostegno linguistico sostenibile anche a favore dei rifugiati.
Gottfried Wilhelm Locher
Presidente del consiglio Federazione
delle Chiese evangeliche della Svizzera
Vescovo monsignor Dr. Felix Gmür
Presidente Conferenza dei vescovi svizzeri
Vescovo monsignor Dr. Harald Rein
Chiesa cattolica cristiana della Svizzera
Dr. Herbert Winter
Presidente Federatione svizzera delle comunità
israelitiche
Link al comunicato stampa<http://www.ivescovi.ch/content/view/full/13700>
---------------------------------
Encarnación Berger-Lobato
Responsabile marketing e comunicazione
[cid:image003.jpg@01D4B3EA.4EA96330]
rue des Alpes 6, Casella postale 278, CH - 1701 Friburgo, * +41 26 510 15 15, * +41 26 510
15 28, * +41 79 552 04 40,
www.ivescovi.ch<http://www.eveques.ch/>