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Schweizer Bischofskonferenz (SBK) - Bereich Marketing & Kommunikation
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Comunicato stampa
Messaggio della Conferenza dei Vescovi svizzeri in occasione della prossima Giornata del
malato (11 febbraio)
Come molti sanno, l'Accademia svizzera delle scienze mediche (ASSM) ha pubblicato
delle direttive, malgrado la protesta di istituzioni prestigiose come la Federazione dei
medici svizzeri (FMH), che non sono state accolte dai medici nelle loro norme
deontologiche. Le direttive dell'ASSM intendono ampliare i margini dell'assistenza
al suicidio facendo leva su un concetto difficilmente precisabile di "sofferenza
insopportabile", estendendone l'applicazione anche a bambini e adolescenti di
ogni età, così come a malati psichici e portatori di handicap di varie tipologie.
Ogni anno muoiono più persone a causa di suicidio che per atti violenti, incidenti del
traffico e droghe illegali. Per rendere attenta l'opinione pubblica al problema poco
conosciuto del suicidio, sin dal 2003 viene organizzata annualmente una Giornata mondiale
per la prevenzione contro il suicidio. La contraddizione è evidente: da una parte il
suicidio va impedito tramite la prevenzione, dall'altra si evita di affrontare il tema
dell'assistenza al suicidio nella questione della prevenzione. Si pone dunque la
domanda: esiste un "buon" suicidio o un "suicidio giustificato"
promosso dalle organizzazioni per l'assistenza al suicidio, in opposizione a un
suicidio "cattivo" da impedire tramite i tentativi di prevenzione promossi dallo
Stato?
L'accettazione del "buon" suicidio viene diffusa attraverso concetti come
"autodeterminazione", "sofferenza insopportabile" oppure
"autonomia". Il "cattivo" suicidio, invece, andrebbe evitato in ogni
modo, perché proprio quei motivi che vengono addotti per giustificare l'assistenza al
suicidio, qui vengono messi in discussione (autodeterminazione e autonomia) affinché siano
prese misure assistenziali e preventive. Perché tutto questo non succede anche nei
confronti dell'assistenza al suicidio? Ogni suicidio viene messo in atto dal soggetto
interessato che lo sceglie a causa di sofferenze e pesi ritenuti soggettivamente non
ulteriormente sopportabili. Nella maggior parte dei casi, il suicidio è anche pianificato.
Fattori socio-psicologici, che per ogni suicidio possono apparire come fattori che
diminuiscono la libertà, fanno parte del cosiddetto "suicidio di bilancio" nella
vecchiaia.
Ogni suicidio è una specie di bilancio soggettivo con esito mortale. Ancora una volta:
perché una parte dei suicidi andrebbe evitata preventivamente per i motivi descritti,
mentre gli altri legittimati e organizzati da associazioni? I limiti stretti
all'assistenza al suicidio, annunciati in un primo momento, si sono rivelati - come si
vede - un'assoluta illusione e un consapevole inganno. Gli avvertimenti formulati sin
dall'inizio si sono dimostrati giustificati e i rischi reali, malgrado tutte le
affermazioni contrarie.
Da un punto di vista cristiano, ogni vita umana è un dono da Dio. La sofferenza dovuta
alle forze che vengono meno, alla vecchiaia, alla malattia e alla morte, fa parte della
caducità umana (contingenza). Queste sofferenze vanno mitigate nel miglior modo possibile,
tuttavia, secondo la dottrina cristiana, il dolore ha un significato speciale nel piano
salvifico di Dio nei confronti di che ne è colpito.
Il bene del malato non può consistere nello spegnimento della sua esistenza. Preoccuparsi
dei malati per i cristiani deve stare al di sopra di tutto, perché salute e malattia sono
aspetti "relazionali". La salute "dipende dall'interazione con gli
altri e ha bisogno di fiducia, amicizia e solidarietà" (Papa Francesco). Nel nostro
contesto ciò deve avvenire in una misura tale che a nessuna persona possa venire in mente
di buttare via la propria vita. Nel suo messaggio per la Giornata Mondiale del Malato di
quest'anno, Papa Francesco ricorda che la nostra vita non è né "possesso" né
"proprietà privata" e perciò si sottrae a ogni manipolazione. "La vita è
dono di Dio, e come ammonisce San Paolo: 'che cosa possiedi che tu non l'abbia
ricevuto?' (1Cor 4,7)". Il Papa si aspetta da noi un amore per il prossimo che
comprenda tutti e che venga donato gratuitamente; un amore che Madre Teresa di Calcutta ha
saputo incarnare. Proprio lei, col suo esempio, ci aiuti a "capire che l'unico
criterio di azione dev'essere l'amore gratuito verso tutti"!
A nome della Conferenza dei Vescovi svizzeri formulo i migliori auguri di ogni grazia e
benedizione.
* Marian Eleganti OSB
Vescovo ausiliare di Coira
Responsabile del settore in seno alla CVS
Link al comunicato stampa<http://www.ivescovi.ch/content/view/full/13472>
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Encarnación Berger-Lobato
Responsabile marketing e comunicazione
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